Nel medioevo gli abitanti di Brescia chiamavano Mélo il torrente Garza che scorreva, scendendo da Nave, nei pressi della porta occidentale della città.
Il poeta latino Catullo in un suo celebre verso dice: “Flavus quam molli currit flumine Mella” (Il biondo fiume Mella che scorre accanto a Brescia).
Un altro poeta latino, Virgilio, ha cantato le “acque avventurose” della Mella:
Est etiam Jlos in pratis cui nomen amello
Fecere agricolae: funsi in vallibus illum
Pastores et curva legunt prope flumina Mella
( Vi è anche un fiore nei prati, cui gli agricoltori diedero il nome di Amello; i pastori lo raccolgono nelle valli falciate e presso il corso tortuoso del fiume Mella).
I poeti dicono Mella al femminile; così come hanno sempre detto i Valtrumplini.R. Simoni, Per le contrade di Sarezzo.