In tutta l’area celtico-mediterranea, dal Galles alla Grecia, la radice mel si trova in una lunga serie di nomi collegati all’idea di fiume o torrente.
Nel periodo neolitico l’alveo del Mella si era già formato e l’acqua scorreva veloce tra la fitta boscaglia seguendo un percorso non molto diverso dall’attuale.
Le capanne del villaggio si trovavano a poca distanza dal fiume, elemento vitale del paesaggio.
Come avranno chiamato gli abitanti quel corso d’acqua al quale si recavano quotidianamente le donne per attingere l’acqua, gli uomini per abbeverare le mandrie ed i ragazzi per giocare?
Probabilmente col nome generico di che nel loro linguaggio doveva suonare Mel-Mèloi-Mèla.
Innumerevoli corsi d’acqua, in Italia e nel mondo, contengono la radice mel.
È nota la Mèla di Marmentino, di Irma e di Graticelle, mentre il torrente che sfocia nel fiume all’inizio dell’abitato di Bovegno prende il nome di Meola la valle medesima.
Melo è il fiume che scende dal monte Disgrazia e confluisce nell’Adda in provincia di Sondrio; Mela è un torrente nei pressi di Messina.
Melàs è il nome di alcuni fiumi dell’Europa Orientale e del Nord Africa. Melsos è un fiume delle Asturie. Mella (Melde) presso Borseghem. Melano (Mellenbach) presso Prunn.
Per molti valtrumplini, Mèla è sinonimo di fiume. “Arda che Mèla!” esclamavano i nostri ragazzi vedendo un fiume qualsiasi.
Mem è voce pre indo-europea che significa bevanda, un nome sopravvissuto fino ai nostri giorni: “òh el mem”, diceva la mamma che voleva dar da bere al suo bambino.
Dal greco arcaico viene oi (vedi Nob-oi), re-roi (scorrere). Anche da qui si dice vengano molti nomi relativi ai corsi d’acqua.
Oi è il nome dialettale del fiume della Val Camonica, l’Oglio. Teniamo presente anche i nomi: Roi-Rio = ruscello. ;
Meloi da cui Mèla, Mella.
Clusoi da cui Clisi, Chiese;
Seroi, da cui Serio (e il diminutivo Seriola);
Moi-Moia ( luogo acquitrinoso o acqua in un recipiente);
Soi (recipiente in legno per liquidi);
Goi (gorgo o punto vorticoso di un fiume).
Redocla, Gremone, Gombio (Gomboi), Gobbia sono corsi d’acqua del nostro comune che contengono tutti l’idea di fluido che scorre. R. Simoni, Per le contrade di Sarezzo.