Tra i toponimi locali, quello più intrigante e di non facile spiegazione è proprio Zenà che sulla bocca dei nostri vecchi suonava Denà.
Di solito viene messo in relazione a Gennanates, il nome che troviamo scolpito su una delle epigrafi che dominano la piazza del paese.
Zenà, con quella sua bella radice zen, fa pensare a antico, alla lingua della Grecia classica, da cui vengono innumerevoli voci passate al dialetto, al latino e infine all’italiano: “gen (con le varianti zen-den) è indoeuropea contenuta in una lunga serie di vocaboli che racchiudono concetto di ‘principio’. Basti pensare a gene, genitore, genesi…
Sappiamo che, a partire dal II millennio a.C. i popoli che provenivano da regioni della lontana Asia giunsero nel Mediterraneo orientale ed occuparono isole del mare Egeo fra cui Creta, Lemno, Lesbo.
Da qui arrivarono poi nella penisola italica.
Erano tribù di pastori esperti di metallurgia, sapevano produrre ornamenti d’ambra e d’oro, oggetti di rame e di bronzo. Fra essi c’erano i Genauni. R. Simoni, Per le contrade di Sarezzo.