L’incarico di predisporre il disegno per la nuova chiesa venne affidato all’architetto Giovanni Battista Lantana, lo stesso che nel 1604 aveva progettato il Duomo Nuovo di Brescia.
II progetto prevedeva un’unica navata che arrivava fin presso la torre da poco costruita senza essere ad essa collegata, ed all’interno sei cappelle laterali in quattro delle quali dovevano essere collocati gli altari, mentre nella prima a sinistra dell’ingresso principale doveva trovare posto il Battistero.
Predisposto il progetto, la costruzione della chiesa venne rinviata ancora per ragioni di carattere economico. Passarono dieci anni ed intanto scoppiò la terribile pestilenza che colpì duramente anche la nostra valle.
Ma è proprio questo flagello, che causò la morte di tanti abitanti, a confermare la volontà di erigere la nuova chiesa contribuendo generosamente con offerte e lasciti.
In data 2 settembre 1630, Bertolino Nido, colpito da male contagioso, “lascia herede il Commune con la condizione che spenda tre delle quattro parti dell’eredità a far edificare la nuova chiesa parrocchiale di Sarezzo”.
Il 22 settembre 1630 Giacomina Crescimbeni del fu Domenico “lascia herede il comune con patto di spendere lire 100 per la fabbrica della nuova chiesa parrocchiale”.
Il 24 ottobre 1630 Giovanni Alzi “lascia l’eredità al comune di Sarezzo con obbligo di consumarla ad edificare la chiesa nuova parrocchiale”.
In una riunione del Consiglio generale del Comune, convocata dal console in carica Francesco Cavalli il 25 maggio 1631, presente anche il Rettore Martino Troncato, venne ribadito “il voto fatto per detto comune di far fabbricar un idoneo tempio conforme al modello proposto”. Nel 1632 furono venduti i beni ereditati da Bertolino Nido ricavando lire 800.
Nel marzo 1633 il Consiglio generale elesse i nuovi deputati alla fabbrica della chiesa nelle persone dei signori Comino Bailo, Alessio Moresco, Benvenuto Salvino, incaricati di riscuotere e pagare i conti della chiesa, e Pietro Maria Bombardieri, e Bertolino Pasinetto.
All’inizio del 1633 sorsero delle discussioni sul come e sul dove costruire la chiesa: ci sono infatti due decisioni contrastanti del consiglio generale, la prima del maggio che dice di costruire la chiesa secondo il primitivo progetto, la seconda del giugno che stabilisce di continuare “la fabbrica dove principiata”.
Nel giugno 1633, quindi, la costruzione è già iniziata. Direttore dei lavori è Bernardino Milanese, affiancato dal figlio Vincenzo. I lavori procedono a rilento anche per le difficoltà finanziarie alle quali il Comune cerca di rimediare con la vendita della legna.
La costruzione viene ultimata nel 1652. Nel frattempo era morto il parroco Martino Troncato, a 64 anni, e gli era succeduto Don Pietro Saleri di Lumezzane.
Il 13 ottobre 1652 Mons. Marco Morosini, Duca Marchese e Conte, titolare della sede episcopale di Brescia giunge a Sarezzo in visita pastorale. È accompagnato da Don Battista Gagliardi, convisitatore, da Mons. Gerolamo Benaglio e da Tomaso Zanetti.
L’indomani il vescovo entra nella chiesa gremita di fedeli, celebra le sacre funzioni, quindi consacra la chiesa e l’altare maggiore a Dio, alla Vergine ed ai Santi Giustino e Giovita. R. Simoni, Per le contrade di Sarezzo.