In una società in cui i bambini fin da piccoli sono abituati a digitare su tablet, smatphone e tastiere, la scrittura a mano, e soprattutto l’uso del corsivo, rischia di diventare una pratica obsoleta e di cadere in disuso.
Rivalutare il corsivo, invece, non è né anacronistico, né innovativo: è semplicemente attuale e funzionale alla crescita armonica della persona. Il corsivo (dal latino “currere”, che corre o scorre) è moderno, semplice ed efficace.
Inoltre, dal punto di vista grafologico, il corsivo è personale e rivela l’identità di chi scrive, le sue attitudini, le potenzialità relazionali e affettive, rendendo gli scritti della persona un documento storico.
Secondo alcuni studi la mancanza dell’uso del corsivo può avere effetti negativi sullo sviluppo del cervello.
Da una ricerca dell’Università dell’Indiana, condotta dalla psicologa Karin Harman James, è risultato che la scrittura manuale è in grado di attivare importanti processi cognitivi.“I bambini capaci di scrivere a mano, hanno fatto registrare un’attività neuronale molto più sviluppata rispetto all’altro gruppo testato, comprovando l’importanza della produzione manuale di segni bidimensionali” dice James.
E negli Stati Uniti si è aperto un vero e proprio dibattito sul corsivo e sulla sua importanza. Tanto che nove Stati, fra cui California e Massachusetts, lo hanno reinserito come materia di studio a scuola.
Un altro risultato importante a favore del corsivo viene dallo studio di Virginia Berninger dell’Università di Washington: “In termini di costruzione del pensiero e delle idee, c’è un rapporto importante tra cervello e mano. La scrittura manuale legata accende massicciamente aree del cervello coinvolte anche nell’attività del pensiero, del linguaggio, e della memoria” dice l’esperta.
Scrivere con la penna su un foglio non è importante solo per consolidare la conoscenza della lingua materna, ma anche per tenere lontani quei pericolosi neologismi, modi di scrivere e abbreviazioni che imperversano nelle chat.
Infine, scrivere a mano è un toccasana per il cervello: tenerlo allenato alla scrittura e all’impegno di migliorare la propria calligrafia non può che far bene.