Con gli Avogadro e con Venezia

Gli Avogadro   Palazzo Avogadro   Castello di Testaforte   Centro storico di Ponte Zanano

Gli Avogadro e San Bernardino da Siena         Contese        Una investitura feudale

Dai Visconti a Venezia        La congiura Avogadro

Zanano è stato per lunghi secoli un paese nettamente diverso dagli altri paesi della Valle Trompia.
Gli abitanti erano distinti in due classi sociali: cittadini da una parte e rurali dall’altra. Ai primi apparteneva tutto il paese con le sue case, i campi, i boschi e le fucine.

Anche il mulino e la chiesa, di uso comunitario, erano proprietà delle poche famiglie di cittadini, che vantavano una discendenza nobiliare ed erano legati da vincoli di sangue con gli Avogadro.
Con il trascorrere del tempo alcune di queste famiglie, per salvare il risicato patrimonio e non cadere in miseria, intrapresero attività lavorative nel campo della produzione e commercializzazione delle ferrarezze; ma sempre vollero conservare il titolo di cittadini e alcuni privilegi che li distinguevano dai contadini, come quello di curare l’amministrazione della chiesa nella quale avevano anche le loro sepolture.

I contadini non possedevano alcunché, vivevano lavorando nei campi e nei boschi dei “padroni” in condizioni di semischiavitù.

Nel 1660 fra cittadini e rurali sorse una contesa. Anche in chiesa i cittadini occupavano i primi posti nei banchi presso l’altare, mentre i contadini dovevano prendere posto nelle panche lungo la navata.

La cosa venne risaputa dall’allora vescovo di Brescia, il Cardinale Pietro Ottoboni (che diverrà papa col nome di Alessandro VIII) il quale, “per levare queste risse”, ordinò al cappellano di portare sul sagrato, davanti alla chiesa, i banchi causa di tanta discordia.

I cittadini, “vedendosi privati delle loro antiche comodità”, immediatamente cessarono di fare le consuete offerte così che in breve tempo la chiesa rimase priva di ogni sacro arredo.

Soltanto dopo dodici anni circa i cittadini ottennero dal nuovo vescovo il permesso di riportare in chiesa i loro banchi, e fra gli abitanti di Zanano ritornò l’intesa: i cittadini si videro riconosciuti i loro tradizionali privilegi e i contadini videro “le limosine” per la chiesa diventare di nuovo abbondanti.
Un episodio, questo, che la dice lunga su un paese dove tutto dipendeva dai nobili feudatari Avogadro e dai loro collaterali.

Chi erano e da dove venivano gli Avogadro?

Dobbiamo risalire al pieno medioevo allorché a Brescia, insieme al potere del Vescovo, si afferma quello di alcune grandi famiglie a lui fedeli come i Confalonieri, i Martinengo, gli Avogadro che faranno a gara per impadronirsi dei benefici monastici e vescovili. R. Simoni, Per le contrade di Sarezzo

I commenti sono chiusi.